Comunità Sant’Egidio – preghiera a San Lorenzo nella giornata della Pace del 1 gennaio 2017

La Comunità Sant’Egidio di Terni accogliendo l’invito di Papa Francesco invita tutti coloro che vorranno ad unirsi in preghiera il 1 gennaio 2017 presso la Chiesa di San Lorenzo dalle ore 18 con la liturgia eucaristica e alle 19 la fiaccolata sul sagrato della chiesa e lettura del messaggio per la pace del Santo Padre

La non violenza: stile di una politica per la pace è il titolo del messaggio di Papa Francesco per la 50^ Giornata Mondiale della Pace, che si celebra il 1 gennaio 2017.
“Il moltiplicarsi di focolai di violenza genera gravissime e negative conseguenze sociali: il Santo Padre coglie questa situazione nell’espressione “terza guerra mondiale a pezzi” – ricordano dalla Comunità di sant’Egidio di Terni -. La pace, al contrario, ha conseguenze sociali positive e consente di realizzare un vero progresso; dobbiamo, pertanto, muoverci negli spazi del possibile negoziando strade di pace, anche là dove tali strade appaiono tortuose e persino impraticabili. In questo modo, la non violenza potrà assumere un significato più ampio e nuovo: non solo aspirazione, afflato, rifiuto morale della violenza, delle barriere, degli impulsi distruttivi, ma anche metodo politico realistico, aperto alla speranza.
Si tratta di un metodo politico fondato sul primato del diritto. Se il diritto e l’uguale dignità di ogni essere umano sono salvaguardati senza discriminazioni e distinzioni, di conseguenza la non violenza intesa come metodo politico può costituire una via realistica per superare i conflitti armati. In questa prospettiva, è importante che si riconosca sempre più non il diritto della forza, ma la forza del diritto.
Con questo Messaggio, Papa Francesco intende indicare un passo ulteriore, un cammino di speranza adatto alle presenti circostanze storiche: ottenere la risoluzione delle controversie attraverso il negoziato, evitando che esse degenerino in conflitto armato. Dietro questa prospettiva c’è anche il rispetto per la cultura e l’identità dei popoli, dunque il superamento dell’idea secondo la quale una parte sia moralmente superiore a un’altra. Nello stesso tempo, però, questo non significa che una nazione possa essere indifferente alle tragedie di un’altra. Significa, invece, riconoscere il primato della diplomazia sul fragore delle armi. Il traffico mondiale delle armi è così vasto da essere in genere sottostimato. È il traffico illegale delle armi a sostenere non pochi conflitti nel mondo. La non violenza come stile politico può e deve fare molto per arginare questo flagello”.