Celebrazione natalizia all’Acciaieria 2012

E’ stata celebrata domenica 16 dicembre dall’arcivescovo Vincenzo Paglia, amministratore apostolico della diocesi Terni Narni Amelia, la messa prenatalizia presso il Tubificio di Terni per i lavoratori e familiari della Acciaia speciali Terni, alla presenza dell’amministratore delegato dell’Ast Marco Pucci. del sindaco di Terni Leopoldo Di Girolamo, del presidente della Provincia Feliciano Polli.

Mons. Paglia nella sua omelia ha ricordato come sia significativo ritrovarsi per celebrare insieme il Natale in fabbrica, una tradizione per la città che segna l’inizio delle celebrazioni natalizie in diocesi. Un incontro con i lavoratori che, in un momento di particolare crisi non solo economica ma anche sociale, “rinnova la speranza in un futuro migliore nella coesione, solidarietà e fraternità tra tutti” – ha detto mons. Paglia – “E’ importante per me vescovo essere accanto a voi, starvi vicino e tornare a celebrare il Natale all’interno dello stabilimento dove svolgete gran parte del vostro lavoro, e qui ricordiamo il Natale ancora prima che in Cattedrale, perché ormai a Terni il Natale comincia nella fabbrica”.

“Natale torna perché siamo noi ad avere bisogno di una rinascita, è questo nostro paese che ha bisogno di rinascere e di riprendere a sognare, è il mondo intero che spera in un 2013 un po’ più sereno – ha aggiunto il presule-. Ma il mondo cambia se il nostro cuore cambia. Se noi rimaniamo gli stessi di sempre, non c’è la speranza nuova. Natale torna come un giorno amico, come un giorno di gioia e di letizia. Certo, se guardiamo la situazione storica è difficile essere lieti con il lavoro che manca, con le aziende che chiudono. La letizia nasce però dalla consapevolezza che Signore, come oggi in fabbrica, continua a starci accanto, la sua vicinanza e la sua forza ci aiuteranno a superare anche i momenti più difficili. A differenza di altre situazioni, e non mi riferisco solo a Taranto, all’acciaieria di Terni è più vicina la speranza, la compagnia e la solidarietà di tanti. Vedo convergere l’attenzione verso questo stabilimento, perché non solo resti compatto ma possa trainare la stessa città verso una prospettiva più serena”.

“Mi auguro che di qui possa ripartire non solo per le acciaierie ma per tutta la città una speranza nuova – ha proseguito mons. Paglia nella sua omelia -. Questo richiede che ciascuno ci noi apra il proprio cuore, non chiuda la porta dell’amore lasciando le persone sole a dormire sui binari della stazione. C’è bisogno che ciascuno faccia spazio al Signore nel suo cuore, si apra all’amore. Gesù è nato povero in uno sperduto villaggio dell’Impero romano, perché ha voluto mostrarci che il suo amore è gratuito. Quello di cui abbiamo bisogno nella nostra società, in un mondo dove tutto si compra, è di un po’ di gratuità, di dono, di solidarietà. Questo Natale ci dice: “lasciate che nei vostri cuori germogli un po’ di gratuità”: Il mondo di oggi potrà risorgere se le Istituzioni, se i Governi, se gli Stati, se le banche e le multinazionali dimenticano per un poco solo il pensiero per se stessi acquisendo uno sguardo umano verso gli altri, questo è l’inossidabile di cui abbiamo bisogno. Se c’è un po’ di passione nulla è impossibile, se abbiamo sentimenti di solidarietà nulla ci è impossibile. Questo Natale deve significare per tutti una rinascita interiore nella consapevolezza che la condizione delle acciaierie di Terni è migliore di altre parti. Dice l’apostolo Paolo: “Avete ricevuto di più, dovete dare di più” e questo mette in circolo un dinamismo di amore che sconfigge la sostanza del male data dall’individualismo. E’ questa la sostanza della cattiveria che genera la guerra in Siria, gli sconvolgimenti finanziari, quelli tra nazioni, che conduce l’Europa a perdere il sogno dell’unità e ad alzare le frontiere. Dicendoci buon Natale, a partire qui dal Tubificio, significa far nascere nel nostro cuore l’amore gratuito e anche la passione nel difendere la dignità del lavoro, i diritti e i nostri stabilimenti sarà molto più compatta, molto più forte e molto più efficace”.

L’amministratore delegato dell’Ast Marco Pucci ripercorrendo la storia dell’azienda degli ultimi mesi, ha sottolineato come sia importante “impegnarsi perché si creino, attraverso l’attenzione fattiva delle istituzioni nazionali e locali e al prezioso contributo di tutti i soggetti che tutelano in vario modo l’essenza dell’azienda, quelle dinamiche virtuose atte a condurre l’operazione di vendita verso la soluzione più appropriata a salvaguardia dell’integrità del sito produttivo. E’ uno sforzo per tutti, perché mai come ora la nostra buona reputazione è un requisito fondamentale a corredo di tutto ciò che concorre alla nostra presentazione. Pur non sapendo quale lingua parleremo nel prossimo futuro sono convinto – ha aggiunto Pucci – che le nostre radici e la nostra ternanità saranno capaci di esaltare il nostro senso di appartenenza, dandoci le motivazioni necessarie per contribuire a trovare la soluzione migliore degna di un progetto che 128 anni fa pose le basi per la costituzione delle acciaierie. La storia secolare di questa azienda è stata costellata di sfide, ma essere qui oggi è il segno che l’impegno serio, la condivisione di valori e di obiettivi e la coesione ad ogni livello e in ogni componente aziendale, rappresentano la migliore garanzia di futuro pur nel mutare delle stagioni. I tempi che viviamo non sono facili, ma non possiamo mollare solo perché ci sono difficoltà, ma dobbiamo usare il grande potenziale che abbiamo. Mi batterò e vigilerò perché la vicenda possa concludersi nel rispetto della nostra importante tradizione industriale. Sono ragionevolmente ottimista, nella consapevolezza di essere alla guida di un’azienda forte con collaboratori motivati e competenti in grado di essere protagonisti ed artefici di uno stimolante futuro, di dare continuità al progetto dell’azienda che, grazie alla capacità innovativa, ha saputo essere protagonista della crescita industriale del nostro paese, perché l’acciaio inossidabile non invecchia mai”.

A conclusione l’ing Pucci ha annunciato che l’Ast sta lavorando per rimettere il pennone sulla fontana di piazza Tacito con il supporto concreto del Tubificio.