Riunione del Consiglio Pastorale 2012

La prossima riunione del Consiglio Pastorale diocesano è fissata per sabato 16 giugno alle ore 16.30 presso Villa Spirito Santo.

Il Concilio e l’anno della fede

nota per discussione

Premesse

L’orizzonte è l’anniversario del Concilio e dunque l’anno della fede secondo il motu proprio Porta Fidei. A questo proposito nella riunione della Segreteria CPD del 30 aprile sono emerse alcune precisazioni. Nel testo della lettera si insiste sulla valorizzazione del Catechismo della Chiesa Cattolica, non un atto di magistero ma strumento sistematico utile a confermare che la fede ha dei contenuti oggettivi. Il punto di riferimento fondamentale è e resta il Vangelo, in particolare nella lettura autorevole del Concilio che si può desumere dallo stile e dai contenuti emersi nei 24 documenti prodotti e in particolare nelle 4 costituzioni.

Il percorso da pensare potrebbe ispirarsi alla lettera di indizione dell’anno della fede che ne sottolinea due aspetti: la dimensione della conoscenza e quella dell’aperta confessione. Altro riferimento potrebbe essere la verifica dell’applicazione delle costituzioni conciliari nella vita ordinaria delle nostre comunità secondo le domande contenute nel n.36 della Tertio Millennio Adveniente che chiede una verifica sulla ricezione del Concilio. Occorrerebbe inoltre valorizzare il lavoro della consulta diocesana delle aggregazioni laicali e proporre iniziative che rafforzano senza appesantire la pastorale ordinaria.

Perché questo programma

Non per proporre attività parallele e aggiuntive rispetto a quelle ordinarie della diocesi, delle parrocchie, delle associazioni ma per comprendere che “anno della fede” per noi significa rinnovare, rafforzare e sostenere nel magistero del Vaticano II il cammino della diocesi, delle parrocchie, delle associazioni, dei singoli credenti sulla Messa e la Domenica. La prospettiva che ci accompagnerà nei prossimi 4 anni (in coincidenza con la durata del Concilio stesso) è dunque quella della rilettura, dell’approfondimento, della riscoperta del Concilio Vaticano II come evento, come fonte, come strumento per vivere la fede cristiana oggi, in questa fase di lunga e profonda transizione. La relazione tra Concilio e fede cristiana è la cornice nella quale inserire l’invito di Benedetto XVI a celebrare l’anno della fede dall’11 ottobre 2012, anniversario dell’apertura del Concilio, al 24 novembre 2013 solennità di Cristo Re. Il Vaticano II come il Vangelo capito e obbedito oggi (cfr. Gaudet mater ecclesia di Giovanni XXIII).

L’anno della fede

Dice Benedetto XVI: “Non possiamo accettare che il sale diventi insipido e la luce sia tenuta nascosta (cfr Mt 5,13-16). Anche l’uomo di oggi può sentire di nuovo il bisogno di recarsi come la samaritana al pozzo per ascoltare Gesù, che invita a credere in Lui e ad attingere alla sua sorgente, zampillante di acqua viva (cfr Gv 4,14). Dobbiamo ritrovare il gusto di nutrirci della Parola di Dio, trasmessa dalla Chiesa in modo fedele, e del Pane della vita, offerti a sostegno di quanti sono suoi discepoli (cfr Gv 6,51). L’insegnamento di Gesù, infatti, risuona ancora nei nostri giorni con la stessa forza: “Datevi da fare non per il cibo che non dura, ma per il cibo che rimane per la via eterna” (Gv 6,27). L’interrogativo posto da quanti lo ascoltavano è lo stesso anche per noi oggi: “Che cosa dobbiamo compiere per fare le opere di Dio?” (Gv 6,28). Conosciamo la risposta di Gesù: “Questa è l’opera di Dio: che crediate in colui che egli ha mandato” (Gv 6,29). Credere in Gesù Cristo, dunque, è la via per poter giungere in modo definitivo alla salvezza.” (Porta Fidei n.3)

Al centro è dunque la fede, i contenuti della fede, la comprensione dei contenuti della fede e la relazione tra questi tre poli. E il Concilio come strumento indispensabile di orientamento per vivere e approfondire i contenuti della fede.

Dice ancora Benedetto XVI: “Ho ritenuto che far iniziare l’Anno della fede in coincidenza con il cinquantesimo anniversario dell’apertura del Concilio Vaticano II possa essere un’occasione propizia per comprendere che i testi lasciati in eredità dai Padri conciliari, secondo le parole del beato Giovanni Paolo II, “non perdono il loro valore né il loro smalto. È necessario che essi vengano letti in maniera appropriata, che vengano conosciuti e assimilati come testi qualificati e normativi del Magistero, all’interno della Tradizione della Chiesa … Sento più che mai il dovere di additare il Concilio, come la grande grazia di cui la Chiesa ha beneficiato nel secolo XX: in esso ci è offerta una sicura bussola per orientarci nel cammino del secolo che si apre”. Io pure intendo ribadire con forza quanto ebbi ad affermare a proposito del Concilio pochi mesi dopo la mia elezione a Successore di Pietro: “se lo leggiamo e recepiamo guidati da una giusta ermeneutica, esso può essere e diventare sempre di più una grande forza per il sempre necessario rinnovamento della Chiesa”. (Porta Fidei n.5)

Il Concilio nella vita della Chiesa

Tornare al Concilio come “bussola per orientarsi nel cammino del secolo” significa innanzi tutto tornare ai suoi contenuti, tornare ad un cammino di apprendimento o forse, in qualche caso, affrontarlo per la prima volta. Significa capire le sfide e le scelte del Concilio. Ma per la Chiesa diocesana significa anche riflettere sulla ricezione del Concilio a TNA in questi 50 anni. Per farlo è utile meditare sulle quattro domande cui Giovanni Paolo II invitava a rispondere riflettendo sulla ricezione del Concilio (Tertio Millennio Adveniente n.36):

In che misura la Parola di Dio è divenuta più pienamente anima della teologia e ispiratrice di tutta l’esistenza cristiana, come chiedeva la Dei Verbum?

È vissuta la liturgia come «fonte e culmine» della vita ecclesiale, secondo l’insegnamento della Sacrosanctum Concilium?

Si consolida, nella Chiesa universale e in quelle particolari, l’ecclesiologia di comunione della Lumen gentium, dando spazio ai carismi, ai ministeri, alle varie forme di partecipazione del Popolo di Dio, pur senza indulgere a un democraticismo e a un sociologismo che non rispecchiano la visione cattolica della Chiesa e l’autentico spirito del Vaticano II?

Una domanda vitale deve riguardare anche lo stile dei rapporti tra Chiesa e mondo. Le direttive conciliari – offerte nella Gaudium et spes e in altri documenti – di un dialogo aperto, rispettoso e cordiale, accompagnato tuttavia da un attento discernimento e dalla coraggiosa testimonianza della verità, restano valide e ci chiamano a un impegno ulteriore.

Di grande aiuto nel cammino di riflessione sarà la rilettura della Evangelii Nuntiandi (che per prima ripropone il tema della evangelizzazione come sintesi e rilancio dei lavori conciliari) e del Catechismo della Chiesa Cattolica, autentico frutto del Concilio, promulgato nel 1992. La comprensione del Concilio deve passare anche per la comprensione della sua travagliata e contrastata ricezione.

Le proposte per “rivivere” il tempo del Concilio

a) Apertura dell’anno della fede.

Una celebrazione di apertura inserita nell’Assemblea ecclesiale del 7 ottobre 2012. L’apertura sarà preparata da una Lettera del Vescovo sull’anno della fede e i 50 anni del Concilio. Come da sperimentata tradizione questa lettera sarà breve, calda e di avvio del cammino 2012-2015. L’assemblea avrà un taglio celebrativo (museo diocesano e cattedrale), includendo anche il tradizionale mandato ai catechisti.

b) Riapriamo i testi del Concilio.

Una grande iniziativa di discernimento ecclesiale sulla ricezione delle 4 costituzioni conciliari (SC, LG, DV, GS) nella Chiesa di TNA a partire dai contenuti emersi nelle indagini diocesane del 1997 e del 2007. L’iniziativa, che si svilupperà fino al 2015, sarà guidata da un gruppo di lavoro della Segreteria del CPD allargato in modo da costituire un punto di riferimento per la diffusione nelle vicarie e nelle parrocchie di un cammino particolare di discernimento. Ogni anno sarà dedicato ad una delle quattro costituzioni conciliari iniziando dalla Sacrosantum Concilium sulla sacra liturgia. Ogni costituzione sarà approfondita sulla base delle domande del n.36 della TMA di Giovanni Paolo II e guardando alle grandi scelte della pastorale diocesana: la Messa e la Domenica, la Parola di Dio, la carità, la Chiesa e la città, la catechesi dell’iniziazione cristiana. L’iniziativa dovrebbe portare (2015) alla celebrazione di una sorta di “14 giugno” della Chiesa di TNA a 50 anni dalla conclusione del Concilio. In questo quadro Segreteria del CPD, Azione cattolica, MEIC, ISTESS e Commissione cultura, insieme ai segretari dei Consigli di forania e alcuni presbiteri, attiveranno un gruppo di studio / laboratorio della fede dedicato all’approfondimento sistematico dei testi delle quattro Costituzioni conciliari.

c) Riscoprire l’apostolato dei laici.

Il rilancio dell’attività della ricostituita Consulta diocesana delle aggregazioni laicali si concretizza attraverso un itinerario di discernimento sulla Apostolicam actuositatem per la riscoperta dell’insegnamento della Chiesa sull’apostolato dei laici e sull’importanza della forma associativa dell’apostolato.

d) I presbiteri nella vita della diocesi.

Lo sviluppo del cammino di discernimento del Consiglio Presbiterale, già avviato in dialogo con il CPD, prosegue attraverso una riflessione sulla ricezione del decreto Presbyterorum ordinis (nel quadro di Lumen gentium, Optatam Totius, Christus Dominus) estesa all’intera Assemblea del clero.

e) I religiosi nella vita della diocesi

In modo analogo si potrà realizzare un percorso di discernimento a partire dalla Perfectae Caritatis (nel quadro della Lumen Gentium ma anche di documenti più recenti come la Orientale Lumen) da realizzare insieme e ognuno secondo il proprio carisma.

f) In dissenso dai profeti di sventura.

L’attenzione al tema della missione della Chiesa nel mondo contemporaneo, in particolare all’aiuto che la Chiesa riceve dal mondo contemporaneo (GS n.44) attraverso la ripresa del programma di approfondimento pubblico “Dialoghi” a cura dell’ISTESS, del MEIC e dell’Azione cattolica.

g) La Chiesa e la città.

Un’iniziativa di revisione del cammino della Chiesa e della Città a 5 anni dalla celebrazione del Convegno del 14 giugno, alla luce del n. 1 della LG, del n.46 della GS e del n.6 della DH. L’iniziativa sarà preparata dalla Segreteria del CPD in collaborazione con la Consulta diocesana delle aggregazioni laicali.

h) Catechesi e nuova evangelizzazione.

Un programma di lavoro dell’Ufficio catechistico e della Commissione, in collaborazione con Azione cattolica e AGESCI, che sostenendo con sempre maggiore intensità il cammino avviato sulla riforma della catechesi per l’iniziazione cristiana, approfondisca il contributo del Catechismo della Chiesa cattolica, del Documento base sul rinnovamento della catechesi e i contenuti che emergeranno dal Sinodo sulla Nuova evangelizzazione. Il n.18 del Lineamenta per il Sinodo sottolinea il legame tra iniziazione cristiana ed evangelizzazione.

l) Chiusura dell’anno della fede.

Una celebrazione di chiusura dell’anno della fede inserita nell’Assemblea ecclesiale di novembre 2013.

i) Pellegrinaggio in Terra Santa

Come segno del cammino fatto e da svolgere un grande pellegrinaggio diocesano guidato dal vescovo in Terra Santa, mentre le parrocchie nei prossimi anni potranno privilegiare itinerari legati alla memoria del Concilio.

m) Chiusura del cammino

Una celebrazione di chiusura del cammino di riscoperta del Concilio a conclusione del discernimento sulle quattro costituzioni conciliari (8 dicembre 2015).