“Con il cuore nel nome di Francesco” dona 30mila euro per la mensa per i poveri San Valentino

Anche la mensa San Valentino di Terni, della Caritas Diocesana – Associazione di volontariato San Martino, è stata la beneficiaria dell’iniziativa dei frati della basilica di San Francesco in Assisi “Con il cuore nel nome di Francesco”, un grande progetto di solidarietà dedicato agli italiani in difficoltà, specialmente a seguito dell’emergenza pandemica che ha reso i poveri più poveri, togliendo la speranza a coloro che già non avevano nulla o quasi.
Sono stati donati 30 mila euro che verranno utilizzati per la sostituzione dei tavoli e delle sedie, l’acquisto di un tavolo in acciaio e attrezzatura minuta per la cucina, l’allestimento dello spazio esterno con l’installazione di tavoli, sedie da esterno e ombrelloni da poter utilizzare durante il periodo estivo sia per consumare il pasto sia per momenti di socializzazione durante l’attesa della somministrazione dei pasti, per l’acquisto di prodotti alimentari, per l’igienizzazione e sanificazione degli ambienti e personale, per le spese fisse di gestione.
Quotidianamente vengono forniti 70 pasti. Il numero di pasti consumati annualmente alla mensa è di circa 28.000. La mensa è aperta ogni giorno con possibilità di ritirare un cestino viveri alle 12:00 e usufruire di un pasto completo nel pomeriggio.
La maggioranza degli ospiti sono italiani circa il 90% in età compresa fra i 40 e i 75 anni. Il più anziano ha 88 anni. Scarse sono le presenze femminili. La maggior parte hanno perso il lavoro, casa e affetti familiari, persone che vivono con una pensione misera.
La mensa durante la pandemia è stata la porta di accesso ai tanti servizi messi in atto dalla Caritas Diocesana tramite l’associazione di volontariato San Martino, proprio perché il servizio non è mai cessato ed è diventata il punto di riferimento di tutte le persone che avevano bisogno di aiuto. Per far fronte alle tante richieste giunte alla mensa, abbiamo riaperto il servizio doccia, la distribuzione degli indumenti, e consentito l’accesso all’emporio della solidarietà a tutte le persone che tramite le parrocchie venivano indicate e si è arrivati ad oltre 200 persone. Sempre dalla mensa è arrivata la segnalazione che le persone avevano anche altri tipi di richieste in particolare economiche come il pagamento delle utenze arretrate, dei canoni di affitto non pagati per il fatto che non avevano ancora incassato la cassa integrazione.