Pasqua 2016 – Celebrazione della Passione del Signore del venerdì santo

Nella cattedrale di Terni, venerdì santo 25 marzo, il vescovo Giuseppe Piemontese ha presieduto la celebrazione della Passione del Signore con la lettura del Vangelo della passione e l’adorazione della croce.
“E’ una giornate di contemplazione del dolore e sofferenza di Cristo, della sua solitudine, del suo sentirsi abbandonato da tutti anche dal Padre, incompreso e tradito dagli amici – ha detto il vescovo -. Oggi celebriamo il nostro eroe, Gesù, che ci ha salvati col dono della sua vita. Eleviamo in alto il trofeo, simbolo della nostra vittoria: la croce di Cristo. Contempliamo la passione non come espiazione, ma come espressione di amore di Dio Padre per il Figlio e per noi.
L’incarnazione e la Croce sono celebrati non quale rimedio ed espiazione del peccato, ma quale espressione dell’amore di Dio per noi, dell’amore di Gesù per il Padre e per noi. Gesù con la sua vita e la morte ha voluto proporci ed indicarci il modello di umanità vera: obbediente al progetto espresso nella creazione, obbediente alla volontà di Dio, fedele alla legge e alla alleanza, solidale e compassionevole con i suoi simili, pieno di amore fraterno verso gli uomini, ai quali ha donato la sua vita e per i quali ha invocato il perdono.
Quale umanità vogliamo noi oggi? Quella propostaci da Gesù. Oggi vediamo una umanità orgogliosa, che ha disprezzo di principi etici, che ha posto le mani sulle sorgenti della vita, che sta trattando l’uomo come mezzo per procacciarsi interessi e guadagni, che non teme di sottomettere i simili a violenze di ogni genere, schiavismo, torture, stupri, terrorismo, persecuzioni, colonialismo sociale, politico, economico, morte. Gli ultimi fatti accaduti in Belgio, ultimi in ordine di tempo, stanno a dimostrare questo, insieme alle rivoluzioni, le uccisioni dell’ISIS, di Boko Haram, le persecuzioni dei cristiani, la sottomissione lo schiavismo di uomini da parte di altri uomini.
L’umanità sta impazzendo in prima visione,anzi in mondovisione, nella globalizzazione del deterioramento della nostra umanità. Dio ha tanto amato il mondo da mandare suo figlio. Gesù continua a morire per tutta l’umanità, per ogni uomo, per ciascuno di noi.
Nell’incontro con Pilato, Gesù flagellato e sanguinante, viene presentato negli aspetti più profondi della sua identità umana: egli è l’uomo, “Ecce homo”, colui che si assoggetta all’umiliazione della passione per testimoniare la pienezza di un’umanità condivisa di dolore e di amore. Egli è la verità mostrata a Pilato in risposta alla domanda “cos’è la verità?”. Sono io la verità, la via e la vita. La verità sulle affermazioni pronunziate, sulla natura di ciò che ha proclamato sull’uomo e su Dio. Egli è re: “Ecco il vostro re” dice Pilato. Un re che governa con l’amore, l’umiltà e il servizio, con il dono totale di sé.
Grazie, Gesù. Aiutaci a scoprire il valore della vita nostra e degli altri. A non appropriarci di quanto ci è stato affidato da custodire. Fa che siamo accanto a te per guarire, sanare, promuovere e farci carico di tutti coloro che la Provvidenza ci fa comunque incontrare, buoni e cattivi, retti e malvagi.
In questo Anno santo della misericordia aiutaci a modellare il nostro cuore su quello della Divina Misericordia. Gesù, aiuta l’umanità a passare dal venerdì della passione, della violenza, dell’orgoglio e della morte, alla vita della tua Pasqua.
Siamo fortunati di essere fedeli di questa parrocchia, di questa Cattedrale la sede del Giubileo alla quale si accede dalla porta Santa che possiamo varcare tutti i giorni per gustare la misericordia del Signore, per fare il pieno del suo amore manifestato nella passione e morte sulla croce, da distribuire, condividere e donare a tutti quelli che incontriamo”.