Istess – Omaggio poetico a San Valentino

La Pro Loco di Temi e l’Istess, con il patrocinio del Comune di Terni assessorato alla Cultura, organizzano l’incontro culturale “Omaggio poetico a San Valentino patrono di Terni e santo dell’amore” che si terrà mercoledì 25 febbraio dalle ore 16 alle 19 presso il cenacolo San Marco di Terni.
Un incontro “poetico” per ricordare San Valentino, Santo, venerato in tutto il mondo e famoso non soltanto quale Vescovo Cristiano che ha difeso con tutte le forze la sua religione fino alla decapitazione, ma in particolare per aver sostenuto l’amore tra una popolana e un centurione e con una rosa ha unito una coppia in disaccordo.

“Non è soltanto un atto d’amore verso i giovani – spiegano gli organizzatori – ma è un atto d’amore verso l’umanità verso i soprusi e le violenze. L’amore può debellare il male che invade il nostro pianeta. Valentino fu un precursore per la difesa dell’amore, allora non accettabile, tra caste diverse. Tuttora esiste la paura del diverso, che lo rende tale, perché non lo conosciamo e ancor più grave non vogliamo conoscerlo. Il timore ancestrale che la sua diversità sia come una grave malattia che possa colpire noi e chi amiamo.
Come cittadini, insieme alle istituzioni, alla politica, dobbiamo cercare valori comuni che possano avvicinarci ai popoli che ci circondano. Ognuno di noi dovrebbe provarsi di una piccola parte del suo benessere per dare un aiuto a coloro che hanno bisogno. Non rifiutiamo a priori ciò che non conosciamo. Stiamo soltanto ora, almeno peri più giovani, vedendo cosa significa una guerra o le guerre. Ora che le sentiamo sempre più vicine forse riusciamo a capire le difficoltà, le paure della morte o della perdita delle persone care. Forse solo ora scopriamo le sofferenze di coloro che da decenni subiscono violenze, distruzione e morte. Chiediamoci se è anche nostra la colpa. Se era possibile e se è possibile fare ancora qualcosa di positivo. Evitiamo che le nostre insoddisfazioni ci rendano ciechi e sordi al grido di dolore di coloro che sono più sfortunati di noi”.