Intervento agli Stati generali del turismo

Agli Stati Generali un posto importante va riservato all’assessorato alla cultura perché l’identità viene definita non solo dall’assessorato al Turismo e commercio.

L’identità di un popolo e la sua vocazione insieme all’ambiente si dispiega nel tempo (storia, tradizione) e nello spazio (luoghi, memorie e territorio).

Mi preme sottolineare che il contributo fondamentale nella elaborazione della identità del nostro popolo e della città viene dalla Chiesa cattolica con la sua storia millenaria e i suoi protagonisti: santi, ecclesiastici e cittadini credenti illustri.

Le testimonianze, che a fatica riusciamo a custodire: chiese, monasteri, conventi, monumenti, biblioteche, musei, tradizioni, costumi, siti costituiscono una parte consistente del patrimonio che ci qualifica e può interessare in gran parte popolazioni e turisti, di ogni provenienza, amanti del paesaggio, della storia, della cultura e della bellezza. Tutto ciò costituisce anche una parte cospicua della vocazione della nostra gente e del nostro territorio, oggi.

Occorre tuttavia definire una proposta integrata con città limitrofe, che da sempre hanno condiviso il patrimonio culturale del territorio.

Due suggestioni particolari a mo’ di esempio.

– La cura e la valorizzazione del centro storico della città, scrigno che raccoglie gioielli architettonici e artistici di particolare valore. Le varie chiese, in primis la cattedrale, testimone della vita ultra millenaria della città, soffocata da un cordone di veicoli, che non solo impediscono di gustare la bellezza e la piacevolezza della piazza e della medesima chiesa, ma spesso impediscono perfino l’accesso a visitatori e fedeli. So che è un problema per i residenti, ma forse qualcosa in più si può fare. La stessa cosa vale per il museo che è sì, diocesano, ma è patrimonio della collettività. Sono forse piccole cose, ma il turista da esse comprende la nostra sensibilità, considerazione e attenzione.

– La seconda suggestione è la conservazione della memoria di san Francesco d’Assisi, dei primi martiri francescani legati al nostro territorio. La valle ternana conserva memorie sanfracescane altrettanto valide, ma meno conosciute di territori limitrofi. Inoltre i cammini naturalistici e francescani, debitamente organizzati e segnalati possono favorire un turismo che è insieme di scoperta del paesaggio umbro e di un percorso spirituale sulle orme di Francesco d’Assisi e dei suoi compagni e di tanti monasteri, sparsi nel circondario.

Esprimo l’auspicio che questi stati generali sappiano individuare le tante ricchezze da far conoscere e da condividere da tanta gente interessata e curiosa, amante della cultura e del bello. Ma è necessario che siamo noi i primi a riconoscere, ad apprezzare, amare e organizzare in maniera intelligente e creativa quanto le generazioni che ci hanno preceduto ci hanno trasmesso, superando pregiudizi ideologici e primati inconcludenti.

La rete di condivisione di conoscenze, progetti e proposte porti a rendere bello il volto della nostra città, ma anche a farlo adeguatamente conoscere da numerosi turisti.