Il saluto del vescovo Ernesto Vecchi, amministratore apostolico della diocesi

UDIENZA SPECIALE DI PAPA FRANCESCO ALLA DIOCESI DI TERNI-NARNI-AMELIA NEL 130° ANNIVERSARIO DI FONDAZIONE DELLE ACCIAIERIE

INDIRIZZO DI SALUTO del Vescovo Amministratore Apostolico Mons. Ernesto Vecchi

Padre Santo e a tutti noi carissimo Papa Francesco,
grazie dell’onore e della gioia di questo incontro, grazie per averci aperto, con tanta amabilità le porte della Sua casa, che sentiamo particolarmente accogliente, per il profondo legame che unisce la Diocesi di Terni-Narni-Amelia alla Sede Apostolica: è il Vescovo di Roma il nostro Metropolita, e da Lui sentiamo il bisogno di essere confermati nella fede in Gesù Cristo, per “uscire” e portare nelle periferie esistenziali la luce del Vangelo, secondo gli orientamenti dell’Esortazione Apostolica Evangelii gaudium.

La nostra Diocesi, inoltre, è oltremodo grata a Lei, Papa Francesco, per averla aiutata concretamente, e in modo decisivo, a trovare un percorso, per superare – nel tempo – le sue attuali difficoltà: davvero abbiamo sperimentato che Pietro “è il Vicario dell’amore di Dio”, come ha detto Sant’Ambrogio (In Lucam X, 175). Comunque, la Chiesa dei Santi Valentino, Giovenale e Firmina è ben fondata su una viva Tradizione, ricca di santità, di carità e di cultura promozionale. Per questo sta affrontando con rinnovata consapevolezza ecclesiale, non solo le prove attuali, ma anche la sfida di una “conversione pastorale e missionaria”, che il nuovo Pastore – quando Dio vorrà – confermerà con la grazia della Successione Apostolica.

Ma oggi, Padre Santo, siamo qui per festeggiare, con la Sua Benedizione, il 130° compleanno delle Acciaierie di Terni, sorte agli albori della civiltà industriale. Questo Gruppo siderurgico di importanza mondiale è qui, per dire grazie al Signore. I Dirigenti e i tantissimi lavoratori presenti sono orgogliosi di presentare al Papa le Acciaierie, come un fiore all’occhiello della cultura imprenditoriale ternana e segno emblematico della laboriosità del nostro popolo. Tra i petali di questo fiore, rifulge la santità di un giovane operaio, il Ven. Giunio Tinarelli, in cammino verso la Beatificazione. Oggi, dopo alcuni anni di preoccupanti e alterne vicende, concluse con l’acquisizione della Società Acciai Speciali Terni da parte della multinazionale tedesca ThissenKrupp, la speranza occupazionale si è consolidata ma, per essere confermata, richiede un ampliamento di sinergia solidale da parte di tutti i soggetti interessati alla realizzazione del nuovo piano industriale.

Purtroppo, la congiuntura economica sfavorevole continua a produrre i suoi effetti negativi anche nella nostra terra: molte aziende sono in crisi, aumentano i licenziamenti e il ricorso agli ammortizzatori sociali. Le rappresentanze di alcune di queste Aziende sono qui con noi – Sgl Carbon; Sangemini e altre – accompagnate dalle Autorità istituzionali, dai Sindaci, dalle rappresentanze sindacali e soprattutto dalla folta partecipazione delle nostre parrocchie con tante loro famiglie in affanno economico.

Le comunità parrocchiali, con le aggregazioni ecclesiali, le famiglie e le scuole sono qui per incontrare Pietro che vive in Papa Francesco e dire a Lui che hanno accolto gli stimoli del Suo Magistero di attenzione verso le categorie più disagiate. I nostri Sindaci sanno bene che, alla fine dei guai, la Chiesa non manca mai. Il Fondo di Solidarietà delle Chiese Umbre, i Centri di ascolto e di assistenza della Caritas-San Martino, delle Parrocchie, della San Vincenzo, dell’Unitalsi e di tante altre associazioni caritative di ispirazione cristiana, sono quotidianamente vicine alle famiglie in difficoltà, ai giovani senza lavoro, agli anziani, agli ammalati, ai poveri, che crescono di numero nelle nostre mense gratuite e aperte tutto l’anno.

Grazie ancora Papa Francesco per aver voluto festeggiare con noi il 130° compleanno delle Acciaierie. I ternani sono “gente di pasta buona” e Le vogliono bene. Tutti noi pregheremo per Lei, anche quelli che hanno perso l’abitudine. Dopo aver invocato ieri San Giuseppe lavoratore, oggi chiediamo la Sua Benedizione Apostolica, perché domani – 21 marzo – cominci davvero una nuova primavera dello Spirito. La salutiamo con un forte abbraccio e con il «bacio santo» (Rm 16, 16).