Messa in suffragio dei poliziotti Pierluigi Rotta e Matteo Demenego

Messa in suffragio dei poliziotti Pierluigi Rotta e Matteo Demenego
INTRODUZIONE
La notizia dell’uccisione dei due poliziotti ha colpito non solo la Polizia di Stato, ma tutta la nostra nazione. Anche noi da Terni abbiamo seguito con commozione i funerali di Trieste.
Oggi, per iniziativa del Sindaco avv. Latini e del questore dott. Messineo si è voluto questa messa per stringerci attorno alla Polizia di Terni e ai familiari per esprimere gratitudine, ammirazione e affetto per questi servitori dello Stato. Ma anche chiedere al Signore di aiutarci a leggere nella fede un fatto assurdo e pregare per i due defunti e per i loro familiari perché accolgano le consolazioni del Signore e la sua misericordia.

OMELIA
Questa celebrazione si snoda in una molteplicità di sensazioni e sentimenti: di riflessione sulla Parola di Dio, di gratitudine, di onore e di preghiera per i caduti, ma anche di monito per la collettività .
Cosa è successo
Venerdì 4 ottobre: sono le 17 circa quando si odono colpi di pistola all’interno e all’esterno della Questura di Trieste. Attimi di panico; al termine due poliziotti, l’agente scelto Pierluigi Rotta, di Pozzuoli, in provincia di Napoli, e l’agente Matteo Demenego, di Velletri, rispettivamente di 34 e 31 anni, sono morti. Inutili i tentativi di rianimarli effettuati dai loro colleghi. Un altro agente, l’assistente capo coordinatore Cristiano Resmini, è rimasto ferito.
Di fronte a eventi come questo: di violenza estrema, insensata e incomprensibile verso persone innocenti, dedite al bene della collettività, siamo variamente portati a reagire: con rabbia, rancore, risentimento e odio.
L’umanità, che è in noi cerca modi per proteggersi e creare argini di difesa e di reazione verso gli autori di tali gesti insensati perché siano messi in condizioni di non nuocere ulteriormente.
Ma la reazione immediata, i sentimenti negativi, lo spazio occupato dalla vendetta non ci restituiscono i nostri amici caduti e ammorbano ulteriormente il clima, senza bonificarlo.
La convivenza civile si sana con la diffusione della giustizia, della legalità, con l’educazione e con l’amore. Si, l’amore che sana le ferite, sconfigge l’odio, è destinato a prevalere.
Noi cristiani sappiamo che l’umanità è salvata da Gesù Cristo, che ha preferito subire la croce per dimostrare un amore infinito per gli uomini, i suoi stessi crocifissori. E’ un mistero che possiamo comprendere con gradualità e con l’aiuto dello Spirito Santo.
Apriamo i nostri occhi e il cuore alla speranza.

Prima lettura: un banchetto eterno, che è preparato dal Signore per chi con responsabilità e fede impegna la sua esistenza. E’ una immagine vicina ad una delle esperienza più umane e che indica una gioia collettiva, piena e prolungata.

Vangelo: Gesù richiama ad impostare la propria vita sulla compassione, la solidarietà e l’amore. È la via maestra per una vita riuscita su questa terra e nell’eternità. Ciò che seminiamo raccoglieremo.
Venite benedetti dl Padre mio perché ho avuto fame…
E quando ti abbiamo aiutato?
Gli altri, il prossimo sono l’incarnazione di Gesù, la verifica della nostra vita riuscita.
Pierluigi e Matteo, forse inconsapevolmente, avevano fatto della loro vita la risposta alle parole di Gesù: qualunque cosa avrete fatto al più piccolo dei miei fratelli, l’avrete fatto a me. E chi li ha conosciuti sa che essi si dedicavano completamente alla professione, al servizio ai cittadini, al prossimo, io direi al Signore Gesù. E penso che ciò avvenga per tanti di voi, che agiscono nello spirito del Vangelo.

Oggi noi abbiamo il rimpianto per tanta generosità e rettitudine, che hanno dimostrato e che ci mancherà. Due giovani consapevoli del loro ruolo e della loro missione, vissuta con responsabilità, in stretta vicinanza con i cittadini.
Vogliamo esprimere gratitudine e onore e riconoscimento per voi e per chi espone la propria vita per la sicurezza e la salvaguardia nostra.

Ma il vostro sacrificio è anche monito per la collettività.
Beata quella società che non ha bisogno di eroi… e noi purtroppo ne abbiamo ancora bisogno.
Clima distratto superficiale, insensibile per il valore della vita umana, sempre meno valutata, della ordinata e serena convivenza civile, la pace sociale.
L’odio seminato, gli istinti bestiali non domati, l’egoismo, l’indifferenza e il disprezzo del diritto e del rispetto degli altri, l’auri sacra fames, quella insaziabile cupidigia di ricchezze che spinge alle azioni più basse.) mettono in circolo una umanità selvaggia e violenta, avida di possesso, dei piaceri e incurante della civile convivenza e dei comandamenti di Dio

Oggi sentiamo di esprimere un ringraziamento alle forze dell’Odine, incoraggiamento a proseguire in un’azione comune, corale, non isolata, sostenuta dalla società: associazioni varie, scuola, chiesa per il bene comune.
Il male è parte della condizione umana, ma tutti vogliamo impegnarci a eliminarlo o almeno a sottrargli spazio, ridurlo ai minimi termini perché la vita è una ed è il tesoro più prezioso che abbiamo.
Vorrei concludere, parafrasando alcune parole pronunciate dal vescovo di Trieste, Monsignor Crepaldi, durante l’omelia dei funerali:
“Cari Matteo e Pierluigi, innumerevoli sono stati gli atti di amore verso di voi in questi giorni di dolore, dalle preghiere nelle chiese cattoliche e delle altre confessioni religiose, alla fiaccolata e alle altre iniziative messe in atto a Tieste, e oggi a Terni.
Sono certo che anche Terni, al pari di Trieste vi ricorderà ancora come i suoi angeli.
Da voi le nuove generazioni devono imparare una lezione: che a costruire sono gli uomini e le donne pronti al servizio e al dono di sé, mentre a distruggere sono coloro che coltivano l’odio e il proprio egoistico interesse.
Con Dio e con la stella della fede possiamo vincere il male.
Ho visto il video in cui eravate felici e invitavate i cittadini a stare tranquilli perché c’eravate voi a proteggerli. Sono certo che dal Cielo, insieme a Maria Santissima la madre di Gesù e di tutti gli uomini, e ai santi, continuerete a proteggerci.
Anche Terni vi dice grazie: resterete sempre figli delle stelle”.