Santa Maria dell’Oro – celebrazione a conclusione della visita pastorale

Con la celebrazione di domenica 30 settembre, presieduta dal vescovo Piemontese, si è conclusa la visita pastorale nella parrocchia di Santa Maria dell’Oro a Terni.
Il vescovo ha ringraziato tutti per l’accoglienza e, in particolare il parroco don Claudio Bosi e le persone che prestano servizio in parrocchia e si prendono cura della chiesa e degli ambienti, tutte le persone che ha incontrato in questi giorni in parrocchia e nelle varie strutture.
Ha invitato i presenti a non scoraggiarsi di fronte alle difficoltà che sta vivendo la comunità parrocchiale, ma ad impegnarsi con rinnovata fantasia pastorale per dare vita e impulso a quello che è uno dei più belli e caratteristici santuari mariani del ternano.
“Il consiglio pastorale ha sottolineato la scarsa vitalità della parrocchia – ha detto il vescovo -, i pochi nuclei familiari che partecipano alle celebrazioni,la mancanza di senso di appartenenza della quasi totalità dei parrocchiani e la nostalgia dei tempi in cui la comunità aveva un certa vitalità e il fervore che un tempo dimostrava l’identità della parrocchia. Per questo occorre fare una riflessione sugli adulti e sulla cura della vita cristiana; occorre un dissodamento e una semina di rapporti umani amichevoli, fatti conoscenza, incontro, accoglienza e invito che possa favorire il fiorire di questa comunità. Sarebbe necessaria una più stretta collaborazione con i parroci confinanti e con la forania, suggerire ai genitori dei ragazzi che si preparano ai sacramenti a contattare il parroco di appartenenza e non quelli limitrofi, chiedere alle altre comunità parrocchiali qualche laico come animatore pastorale, far crescere la dimensione santuariale, mariana e quale luogo di spiritualità e preghiera di questa chiesa; sviluppare un rapporto più intenso con le famiglie in occasione delle benedizione, da estendere a tutto l’anno o nei tempi forti. Per dar vita a questo luogo si potrebbe far nascere un circolo culturale a livello cittadino con attenzione ai beni artistici e ad altre espressioni di arte. Accoglienza, spirito missionario, preghiera, fantasia pastorale, arte, informazione, possono ravvivare un luogo significativo e una comunità che ha ancora desiderio, energie ed entusiasmo per farlo”.