Pasqua 2018 – celebrazione del giovedì santo in Coena Domini

Nella cattedrale di Terni, giovedì santo 29 marzo, il vescovo Giuseppe Piemontese ha presieduto la celebrazione in “Coena Domini” in cui si ricorda l’istituzione dell’Eucaristia da parte di Gesù nell’ultima cena, nel corso della quale ha ripetuto il gesto della lavanda dei piedi a 12 ragazzi delle parrocchie della comunità pastorale della cattedrale di Terni.
Una celebrazione all’insegna della comunione e solidarietà manifestata nel significato profondo che ricorda l’istituzione dell’eucarestia e che apre il Triduo pasquale, ossia i tre giorni nei quali si commemorano la Passione, la Morte e la Risurrezione di Gesù, che ha il suo fulcro nella solenne Veglia pasquale.
“Questa celebrazione rappresenta la porta che ci immette nel triduo sacro, nella passione, morte e resurrezione di Gesù – ha ricordato il vescovo -. Una celebrazione che è memoriale dell’Eucarestia consegnataci da Gesù proprio quella sera: nel comandamento del Signore sull’amore fraterno e del servizio”.

Nel gesto della lavanda dei piedi si rinnova il senso del servizio che quest’anno nell’imminenza del Sinodo dei giovani il vescovo ha voluto ripetere ai più giovani: “Questa sera abbiamo voluto che un gruppo di ragazzi si esponessero alla visione di tutti – ha sottolineato – della comunità diocesana e che la chiesa nella persona del vescovo, lavasse loro i piedi quale espressione di amore per loro e della volontà di un rinnovato servizio verso i giovani della diocesi. Un servizio urgente, attuale, indispensabile: riscoprire il volto giovane di Dio nei volti dei giovani concreti che abbiamo attorno. Non si tratta di giovanilismo, ma di porsi in una prospettiva diversa verso di loro: ascoltarli e prenderli sul serio. Dobbiamo avere il coraggio di lasciarci interrogare dal loro sentire e dalle loro provocazioni. Mentre molti di loro si estraniano in un mondo virtuale perché ostacolati nell’entrare nella società; altri privi di lavoro sono costretti ad emigrare, con la malinconia, la delusione e l’astio di chi sente spinto lontano. La stessa chiesa a volte sembra abdicare ad una compagnia di ascolto, interesse e valorizzazione. I giovani nella nostra diocesi: o non sono attorno a noi, o non ce ne curiamo, o abbiamo rinunciato a cercarli. Il vangelo di oggi ci chiede di amare e servire particolarmente loro: di cercarli, farli sedere davanti a noi, di lavare loro i piedi, di amarli”.

 

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L’OMELIA DEL VESCOVO