Amelia – celebrazione per Santa Fermina. Mons. Piemontese: “Un momento in cui si celebra l’identità civile e cristiana della città, per il quale Fermina è iniziatrice e fondamento”

Giovedì 24 novembre ad Amelia è stata celebrata la festa di Santa Fermina, patrona della città e copatrona della diocesi di Terni Narni Amelia. Un evento comunitario religioso e civile, un incontro annuale tra Amelia e Civitavecchia per rinsaldare il gemellaggio tra le due città nel nome della comune patrona Fermina, giovane martire del III secolo.
La solenne celebrazione è stata presieduta dal vescovo Giuseppe Piemontese, alla presenza dei sacerdoti della diocesi e dei sindaci di Civitavecchia, Amelia, Alviano, Attigliano, Giove, Guardea, Lugnano in Teverina e Penna in Teverina, del prefetto di Terni Angela Pagliuca e delle autorità militari e animata dalla corale “Amerina”. La celebrazione è stata preceduta dalla tradizionale rievocazione storica della pesatura e offerta dei ceri, secondo gli Statuti del 1346 e dall’accensione dei ceri con la “Fiaccola S. Fermina” portata dalle associazioni sportive di Civitavecchia. Nei tradizionali abiti del Trecento, i rappresentanti dei borghi del territorio comunale offrono alla patrona grossi ceri il cui peso equivale simbolicamente a quello dei nuclei familiari presenti nel borgo che essi amministrano.
“Non conosciamo le ragioni che spinsero Fermina a fermarsi in Amelia – ha ricordato il vescovo nell’omelia – certamente fu per disegno di Dio, per portare a questa città il Vangelo. Innamorata di Gesù Cristo e della sua verità e pur di non tradire il suo amore e la sua fede, ha donato la vita. Una vita cristiana, di fede, amore, fedeltà, che subito è diventata fondamento di questa chiesa. La ricorrenza annuale della sua festa non può tradursi solo in memoria di tradizioni passate o di folklore. Deve essere occasione di verifica della nostra fede, che poggia sul martirio di S. Fermina. Occasione per dare nuovo impulso ad una vita impostata attorno alla fede e motivata dalla fede”.
“La festa di quest’anno a conclusione dell’Anno Santo deve segnare l’inizio della ripartenza spirituale e morale della nostra comunità avendo come architrave la Misericordia. Non è la parola fine che vogliamo scrivere, ma incidere nella mente e nella memoria della Comunità le parole gratitudine, ringraziamento, ritorno, conversione, perdono, Alleanza, amicizia, nuovo inizio, speranza, opere di misericordia, comunione, missione”.

E’ stato, inoltre, consegnato il premio Santa Fermina conferito alla memoria di don Sandro Bigi per la “Cittadella della solidarietà” e sono stati proclamati gli alunni vincitori del “Concorso Santa Fermina” riservato alle scuole dell’amerino.

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L’OMELIA DEL VESCOVO

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