Comunità Sant’Egidio – preghiera per i missionari martiri

“Liberi di amare ..fino a morire!” questo il senso profondo della preghiera in memoria dei martiri e delle vittime della violenza che la Comunità di S.Egidio di Terni celebrerà a Terni il giorno 30 marzo, lunedì santo, presso la Chiesa di San Lorenzo alle ore 18.30, presiederà Don Roberto Bizzarri.

“In questo tempo la nostra città ha visto abbattersi la violenza su persone innocenti – spiega la responsabile della comunità di Sant’Egidio di Terni, Maria Grazia Proeietti – la nostra città è stata sconvolta dal dolore, ma con altrettanta forza ha mostrato una grande fermezza a respingere la violenza e l’intolleranza ed ha ribadito la necessità, grazie anche all’esempio straordinario della famiglia del giovane David Raggi, di ritrovare le ragioni della convivenza perché la nostra città rimanga una città accogliente, una città che conosca la coesione sociale ma sia anche città sicura per tutti: italiani e stranieri.
La Comunità di S.Egidio crede e sostiene che l’unica vera lotta alla violenza si fa comunicando la cultura di pace e di modelli positivi per la vita di tanti giovani. Vero antidoto contro la violenza che si diffonde, dobbiamo vivere l’insegnamento di Gesù perché tutta la nostra vita sia donazione gratuita e generosa agli altri. Altrimenti la violenza potrebbe diventare un modo molto comune e sempre di moda, nonostante il passare dei secoli, se si pensa a Gesù ed alla sua morte in Croce, per risolvere le situazioni difficili. Forza delle parole, forza delle mani, forza del denaro.
Eppure dietro a questa forza, quella verbale, fisica, si nasconde in fondo una grande debolezza. Gesù invece chiede a noi, suoi discepoli, radicalmente altro. Ci invita ad andare con lui fuori, incontro all’altro.
Vivere come discepoli con Gesù vuol dire uscire dai proprio mondo, dal proprio ambiente chiuso e andare con amore verso l’altro anche quando è diverso da noi”.
“In questa preghiera facciamo anche memoria dei martiri, dei tanti martiri di questo nostro mondo, lacerato dall’odio e dalla violenza. II segreto di tutti i martiri è dare la vita. Coinvolgere giorno per giorno la propria vita, mischiarla con il Vangelo. Diceva monsignor Romero, che in questi giorni diventa beato, “dare la vita non è solo l’effusione del sangue, dare la vita non significa solo essere uccisi; dare la vita, avere spirito di martirio è dare nel dovere, nel silenzio, nella preghiera, nel compimento onesto del dovere; in quel silenzio della vita quotidiana; dare la vita a poco a poco Come la dà una madre, che senza timore, con la semplicità del martirio materno, concepisce nel suo seno un figlio, lo dà alla luce, lo allatta, lo fa crescere e accudisce con affetto. E’ dare la vita. E’ martirio”.
Dice papa Francesco: “Per comprendere i martiri serve un occhio che vede e un cuore che percepisce, un animo affinato dal Vangelo che ha vinto la propria inclinazione al vittimismo e alla autoreferenzialità. Il mondo non comprende la loro testimonianza, e spesso la banalizza o cerca di strumentalizzarla per i propri fini. Anche i cristiani non sempre hanno immediatamente compreso il valore e l’importanza delle storie dei martiri.
Il martire vive un paradosso cristiano, e’ apparentemente uno sconfitto, un vinto, qualcuno che ha vissuto sulla propria pelle l’apparente stoltezza e la follia della croce: l’apostolo Paolo però ci insegna che “ciò che è stoltezza di Dio è più sapiente degli uomini, e ciò che è debolezza di Dio è più forte degli uomini.”(1 Cor.1, 25) I martiri hanno seguito il Signore sulla via della croce.
Le storie dei martiri in tante parti del mondo, che durante la preghiera ricorderemo , hanno segnato in modo drammatico questo nostro tempo e devono farci riflettere. Davanti ai segni della presenza del male in questo mondo dobbiamo comprendere la forza della loro testimonianza: come ricordava sempre papa Francesco : “Ciò che invece Cristo combatte e sconfigge è il maligno, che semina zizzania tra uomo e uomo, tra popolo e popolo […]. Questo sì, Gesù Cristo lo ha combattuto e lo ha vinto con il suo Sacrificio d’amore. E se rimaniamo in Lui, nel suo amore, anche noi, come i Martiri, possiamo vivere e testimoniare la sua vittoria” .