San Valentino festa delle nozze d’argento

Cari fratelli e sorelle,
stiamo celebrando ancora la festa di San Valentino che per coloro che celebrano i 25 anni di matrimonio è come un ritorno alla casa di famiglia, alla memoria del padre san Valentino, che da buon pastore di questa chiesa e di tutti noi continua a vegliare sulla nostra chiesa, sulle vostre famiglie e su ciascuno di voi. Festeggiamo oggi l’amore che si prolunga nel tempo, 25 anni e oltre, che è un momento di riflessione e di bilanci: il tempo della giovinezza si è conservata o ha ceduto il passo alla stanchezza, alla abitudinari età, alla noia? Siamo qui per due motivi particolari: vogliamo ringraziare Dio per il dono della nostra esistenza, la continuità, la progressività, la creatività e la fecondità del vostro amore. E dire anche grazie al Signore per i progetti realizzati, per gli ostacoli superati e il dono dei figli, per le tante persone che avete incontrato e che costituiscono la vostra famiglia allargata. Vogliamo andare con la memoria alla storia del vostro amore, alle origini, agli eventi importanti, ai successi e alle sconfitte. La nostra è una memoria grata e benedicente. Il Signore vi ha accompagnato, ma occorre anche riservare uno spazio alla richiesta e allo scambio di perdono; senza il quotidiano perdono non si arriva al 25 anniversario di matrimonio insieme. Le tante esperienze che conosciamo ci confermano questa realtà. La perseveranza però è non merito nostro, ma dono di Dio al quale noi abbiamo risposto e corrisposto. In secondo luogo vogliamo rinvigorire il rapporto e ripartire per ciò che il Signore vuole ancora riservare al vostro matrimonio. E’ davanti a voi la vostra vita secondo la bontà e misericordia del Signore. In questo giorno non si guarda solo il passato, ma il presente e il futuro.
Per riflettere su questo vogliamo trarre spunto dalla parola di Dio della prima domenica di Quaresima. Nella prima lettura si fa riferimento al diluvio universale, momento tremendo della storia dell’umanità, da cui si sono salvati Noè e i suoi figli, in tutto otto persone. E dopo il diluvio Dio si pente di averlo mandato, e perciò stabilisce con Noè e l’umanità un’alleanza, un’amicizia a suggello della quale pone l’arcobaleno. Il Signore lo manda dopo la tempesta per ricordare a noi che ci vuole bene, che ha stabilito con noi un’amicizia. Questa alleanza è la prima di una serie di alleanze rinnovate di cui ne ascolteremo ogni domenica una. Dio assicura la sua vicinanza per sempre. Dopo ripetuti rifiuti e tradimenti degli uomini, il Signore rinnova il suo patto per l’umanità e noi siamo parte di questa alleanza. L’acqua del diluvio è segno dell’acqua del Battesimo, ora salva anche voi; non porta via la sporcizia del corpo ma è invocazione di salvezza rivolta a Dio da parte di una buona coscienza, in virtù della resurrezione di Cristo. L’acqua del battesimo che ci ha purificati e ci ha rigenerati e ha stabilito con ciascuno di noi l’amicizia con Dio, e ciò in virtù della passione, morte e risurrezione di Gesù per cui tutti abbiamo accesso all’alleanza del Padre come singoli, come comunità e come coppia da quando avete celebrato il sacramento del matrimonio. Anzi il vostro patto nuziale e richiamo e memoria di quell’amore di Dio per l’umanità e per ciascuno. Noè con l’arca salvò se stesso, i suoi familiari e gli animali, Gesù con il suo sangue salva tutti i giusti.
Oggi voi siete qui per rinnovare il vostro patto d’amore nel sangue di Cristo, nell’eucarestia che è il memoriale della nuova ed eterna alleanza. Dobbiamo pensare all’alleanza che Dio ha fatto con voi, ma anche quella che voi avete stabilito reciprocamente che nessuno potrà mai cancellare. Siamo qui per rinnovare questa alleanza e per riprendere il cammino dietro a Gesù, sul suo esempio come ci viene detto nel Vangelo. Gesù dopo aver ricevuto il Battesimo – dice l’evangelista – fu sospinto nel deserto dallo Spirito Santo e lì rimase quaranta giorni tentato da satana. Quaranta giorni è il simbolo della nostra vita sottoposta a prove molteplici, a tentazioni nella continua condizione di scegliere tra il bene e il male, di dire di sì a Dio e alla vita. Una vita, deserto del mondo, fatta di prove, di tentazioni, di cedimenti, di sollevamenti e di nuovi inizi. Gesù terminato questo periodo cominciò a predicare proclamando il vangelo di Dio, la buona notizia. Noi siamo immersi nel tempo di Dio, come la nostra esistenza, per cui siamo chiamati a convertirci e credere al vangelo. Cambiare il nostro modo di vedere e di pensare, se vogliamo dare senso alla nostra esistenza dobbiamo pensare come Dio, invertire la nostra mentalità mondana a mentalità evangelica e credere al vangelo. Il modo di dire di sì a Dio è porci dietro a Gesù e accogliere l’invito a convertici e a vivere il Vangelo, assumere i criteri di Gesù, ricominciando ogni giorno da capo e fidandoci di lui.
Oggi questa è un’operazione molto difficile, perché una volta insegnavano i maestri del villaggio, mentre ora gli insegnamenti ci vengono da varie parti e non sono conformi al Vangelo. San Valentino, davanti a cui noi ci troviamo in questo giorno solenne del vostro giubileo, ci incoraggia a fidarci di Gesù per essere salvati e a pregare con fiducia anche per gli altri con fede. Quante volte nelle vostre famiglie vi siete trovati in angoscia e nell’ansia per cui vi siete rivolti a San Valentino per trovare sostegno e aiuto. Dobbiamo continuare a farlo con fede perché San Valentino è presente e vivo tra noi e ci insegna questo. Voi che avete fatto un patto nel giorno del matrimonio, un patto che è come quello che il Signore ha fatto con noi di amore e di amicizia che dobbiamo sempre rinnovare.
Voi che avete sperimentato la misericordia e la bontà di Dio allargate la vostra bontà ad altre famiglie che non conoscono il Signore, che non hanno sperimentato la bellezza di amarsi nel Signore. Con umiltà e con fede pregate e incoraggiate chi si trova in difficoltà con le parole, l’esempio e la solidarietà. Tante famiglie si trovano oggi in difficoltà per cui i Vescovi dell’Umbria hanno istituito il Fondo di solidarietà per tutte le famiglie in difficoltà. Allora noi che siamo stati destinatari della misericordia del Signore vogliamo allargare con generosità questi benefici che abbiamo ricevuto, e che il Signore possa accompagnarvi ancora per tanti anni insieme ai vostri figli, insieme all’amore cristiano per cui San Valentino ha dato la vita, quell’amore che ha posto anche nel vostro cuore.