Natale 2014 – Celebrazione di Natale Cattedrale di Narni

AURORA di Natale 2014 – Narni

La nostra chiesa diocesana è radunata in questa con cattedrale di Narni, attorno al vescovo, convocata dall’annuncio degli angeli e dei pastori, per celebrare il mistero del natale del Signore. Carichi delle nostre speranze, preoccupazioni e attese, siamo davanti al Signore per adorarlo, Dio fatto bambino, fatto uomo.
E la contemplazione di Dio bambino avviene attraverso sguardi diversi: quelli dei pastori, quelli di Giuseppe, di Maria, di ognuno di noi. Lo sguardo dell’uomo distratto da affari quotidiani, dell’uomo indifferente ad ogni provocazione umana, del giovane troppo impegnato nella gestione delle relazioni sociali, del papà disoccupato angosciato per l’avvenire, della mamma in ansia per il futuro dei figli, dell’immigrato che vede tanta euforia natalizia senza comprenderne il senso, preso dal suo mondo e dalle sue insicurezze, lo sguardo dei sacerdoti intenti a far riconoscere tra tanti suoni e frastuoni la presenza del Signore Gesù, lo sguardo del vescovo ansioso e desideroso di unirsi al popolo di Dio, poveri e ricchi, giovani e adulti, preti e laici, in uno sguardo di tenerezza e di adorazione del Bambino di Betlemme.
Modello per tutti noi sono lo sguardo dei pastori e quello di Maria, che contempla il figlio neonato, annunciatole dall’arcangelo Gabriele e che ora è tra le sue braccia. Contempla, custodisce e medita nel suo cuore i vagiti, prima concretizzazione della Parola di salvezza per l’umanità. Lo sguardo e il cammino dei pastori. Cosa veramente ha spinto i pastori a mettersi in cammino nel buio della notte, sollecitati dall’invito degli angeli? Nel cuore di ognuno, anche le persone più strane, il Signore pone delle inquietudini che prima o poi emergono e spingono a cercare. Benedetto desiderio, che continua a mettere in cammino tutti quelli che cercano veramente Dio! Anche se sono considerati lontani da lui. Anche se non hanno un passato senza ombre.
E i pastori proprio perché cercano, trovano. E’ una realtà diversa da quella che si aspettavano: un bambino avvolto in fasce e deposto in una mangiatoia. Ma i loro occhi sanno cogliere i segni e la presenza di Dio.
Tornano al loro gregge, ma non sono più quelli di prima: glorificano e lodano Dio per quello che hanno visto e udito. E lo annunciano a tutti.
E cosi i segni che Dio ci invia nel buio della nostra esistenza trovano nella sollecitudine dei pastori un esempio e una spinta a camminare e a cercare. In questo Natale siamo chiamati a fare nostra la loro esperienza di fede: cercare, lasciarsi condurre dal desiderio, porsi in ascolto della verità, fidarsi anche quando non si vede tutto, aprirsi ad accogliere la novità di Dio; di annuncio perché i pastori sono i primi evangelizzatori del Dio fatto uomo, della bontà di Dio e della sua misericordia; di gioia e di lode: “I pastori se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto, come era stato detto loro “. Il Signore ci riempia della sua gioia e pace.

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