Il vescovo Piemontese in visita all’Istituto beata Lucia di Narni 2014

Al Beata Lucia di Narni, azienda pubblica di servizi alla persona, si respira un clima familiare, bambini e ragazzi, stranieri, disabili vivono sereni e in armonia e trovano negli operatori e volontari che li seguono dei professionisti ma principalmente degli amici.

Clima che ha evidenziato anche il vescovo Giuseppe Piemontese nel corso della visita alla struttura, accompagnato dal presidente Carlo Capostosti, dal direttore Franco Marini, dall’assessore alle politiche sociali del Comune di Narni Piera Piantoni e dal dirigente medico della Asl Umbria 2 Nicoletta Valenti.

“Questa struttura e un esempio e testimonianza di come una comunità possa sostenersi e portare avanti in maniera pacifica e gioiosa un’esperienza di convivenza, formazione ed educazione di persone di ogni età, di varie provenienze e sensibilità, soprattutto in difficoltà – ha detto il vescovo -. Mi complimento con coloro che hanno dato il via a questa esperienza, che la conducono in maniera egregia e bella. Si respira un’aria di fraternità all’interno di questa casa tra giovani e adulti, tra operatori e volontari. L’augurio è quello che tutto questo, nel nome della beata Lucia, possa crescere sempre più e possa essere un vero esempio e testimonianza per le generazioni di oggi. Esperienze come queste dicono che l’uomo è capace di gesti grandi e generosi nel dare un contributo per migliorare questa società. Assicuro la mia preghiera perché ognun possa essere ricompensato per quello che fa”.

A tutte le persone che ha incontrato, dai bambini dell’asilo, ai ragazzi e mamme della casa famiglia, il vescovo ha donato un piccolo Tau, la croce francescana.

Attualmente la struttura offre vari servizi dall’accoglienza residenziale di minori soli, a centro diurno post scolastico per minori, centro diurno per 33 soggetti diversamente abili in collaborazione con la Asl Umbria 2 impegnati anche in diversi laboratori, asilo nido co-gestito con il Comune di Narni, accoglienza in struttura abitativa dedicata per immigrati in stato di disagio all’ospitalità, alla casa famiglia, all’ospitalità dell’associazione Namastè, ad attività occasionali nel periodo natalizio ed estivo o il doposcuola scolastico, all’ospitalità di ragazzi malati provenienti da varie parti del mondo. Ultimo in ordine di tempo il progetto, in accordo con il Comune di Narni, per attivare una struttura residenziale destinata a persone disabili, prive dell’assistenza dei famigliari denominata “Dopo di noi”.

“E’ stato un bell’incontro con il vescovo per parlare dell’istituto e farlo conoscere – ha detto il direttore Franco Marini -. Una grande consolazione perché stiamo cercando di operare al meglio e avere il sostegno di un vescovo come mons. Piemontese è un grosso stimolo per cercare di andare avanti e fare ancora di più. Questo istituto è nato per volontà della chiesa e anche oggi c’è un continua interconnessione con la parrocchia per intervenire idoneamente su quei casi che evidenziano sofferenza e disagio sociale, soprattutto per le donne e bambini maltrattati in famiglia e fuori della famiglia”.

“Siamo grati al vescovo per aver accolto con sollecitudine il nostro invito – ha ricordato il presidente del Beata Lucia, Carlo Capotosti – Ci ha fatto piacere far conoscere al vescovo questo nostro impegno, che è sì laico ma che segue lo spirito comune ai valori della chiesa. Abbiamo presentato tutte le nostre realtà e quello che siamo riusciti a realizzare con l’impegno di tutti. Siamo lieti anche di collaborare con la parrocchia di Narni nella massima cooperazione e apertura”.