Albania – Progetto “Parla più forte”

Aiutare paesi meno sviluppati è una delle attività all’estero della Caritas diocesana alla quale, in questi ultimi anni, si affiancato un lavoro di formazione e specializzazione delle risorse umane effettuato periodicamente nelle strutture umbre, sia mediche che di assistenza. Un esempio di questa continua attività di aggiornamento è suor Caridad Magadia, filippina dell’ordine delle suore del Divino Zelo che da 16 anni si trovano in Albania nella zona di Pllane, dove, insieme ad altre cinque consorelle, si occupa della scuola materna ed elementare in cui sono inseriti nelle normali classi 25 bambini audiolesi dai 4 ai 14 anni, di cui venti residenziali.

I progetti sanitari avviati dalla Caritas diocesana, in sintonia con quella albanese, con le autorità locali e con le Suore del Divino Zelo, interessano la costituzione di tre poliambulatori, a Pllane, nella zona montuosa di Ungrej e a Shenkoll adeguando e completando le strutture esistenti, fornendole di attrezzature idonee e curando la formazione del personale paramedico. Queste religiose, sorprendentemente esperte e capaci di operare con professionalità e correttezza nei diversi ambiti in cui il Centro è attivo, sono impegnate in un’opera difficoltosa e stancante, che le vede riparatrici e assemblatici di parti di vecchie protesi acustiche da offrire ai loro piccoli ospiti, in modo da consentirgli almeno l’ascolto di qualche suono. La scuola delle Suore del Divino Zelo è l’unica nel suo genere ed offre ai bambini sordi una più facile integrazione scolastica, sociale e una rieducazione logopedica. Diversamente sarebbero abbandonati a loro stessi e non avrebbero alcuna possibilità di imparare a comunicare con l’esterno. Con loro circa 25 insegnanti logopedisti albanesi formati dalla Caritas di Terni e Polonia, che li seguono anche nel doposcuola con programmi personalizzati.

incontro con l’amministrazione dell’ospedale di Lezhe

 

VISITA FEBBRAIO 2017 DELLA DELEGAZIONE CARITAS ALL’OSPEDALE DI LEZHE

 

 

 

Dal 23 al 26 novembre 2012, per il centenario della liberazione della Albania dagli Ottomani, una delegazione della Caritas Diocesana di Terni Narni Amelia è andata in Albania, nella Diocesi di Lehze per incontrare le Suore Figlie del Divino Zelo, l’assessore alla sanità della regione Lehze e il direttore dell’ospedale per approfondire una nuova iniziativa del progetto “Parla più Forte” che da 8 anni continua ad aiutare la prevenzione e la cura di bambini che nascono con il problema dell’udito. La proposta, poi condivisa, è stata quella di affidare all’Ospedale di Lehze, nella persona del primario Otorino dott. Naim Hajdari, dandolo in comodato d’uso, un apparecchio che effettua T.E.O.A.E. (emissioni otoacustiche) da screening. L’apparecchio dovrà essere utilizzato su tutti i nati in Ospedale. I bambini che saranno individuati come sospetti sordi, verranno più approfonditamente esaminati presso l’ Istituto delle Suore Figlie del Divino Zelo che possiedono apparecchiature più sofisticate e che sono collegate mediante la telemedicina a noi professionisti volontari partecipanti a tale attività. Si ritiene in tal modo di offrire un servizio, in collaborazione con la Sanità Pubblica della regione di Lehze e, mediante il preziosissimo aiuto delle Suore, alle famiglie tutte e, in particolare, a quelle con bambini affetti da sordità congenita, la cui incidenza in Albania è più che doppia in riferimento a quella riportata dalle statistiche dei Paesi più sviluppati. Ciò consente di attivare una nuova iniziativa del progetto “Parla più Forte” che dovrebbe consentire di accrescere il punto di eccellenza sanitario con la dotazione di una nuova apparecchiatura per l’esame ai bambini che nascono entro i loro primi sei mesi di vita, una collaborazione più strutturata con la sanità pubblica, in particolare con l’ospedale dove nasce la maggior parte dei bambini della regione.

 

ALBANIA 2016: “NON È MAI ABBASTANZA” TESTIMONIANZA DELLA DOTTORESSA CHIARA MARTINO
”C’è più gioia nel dare che nel ricevere”. Questo è ciò che ho imparato durante i giorni di volontariato in Albania. L’ho imparato sulla pelle, così da imprimervi il segno perchè alcune sensazioni se non le provi, non le puoi comprendere, perchè vivi la tua vita rendendo enormi problemi futili per poi accorgerti che i problemi sono altri. Siamo partiti dall’Italia in cinque: cinque persone pronte a mettere la propria professionalità al servizio dei più deboli, pronte a donare il proprio tempo per una causa buona e giusta, pronte a mettersi alla prova in una realtà ai più sconosciuta. LEGGI TUTTO