Accoglienza dei migranti eritrei sbarcati dalla nave “Diciotti”. Mons. Piemontese: “E’un dovere cristiano di accoglienza. Aiutiamo uomini e donne in difficoltà, finchè possiamo”

In continuità con l’attività di accoglienza dei migranti, che la diocesi tramite la Caritas e l’associazione di volontariato San Martino ha avviato da diversi anni aderendo ai vari progetti in ambito nazionale, ultimo in ordine di tempo quello dei Corridoi Umanitari, sono stati accolti il 31 agosto, quattro uomini eritrei giunti in Italia con la nave “Diciotti”.
Il piccolo gruppo, ospitato ad Otricoli in una casa messa a disposizione dalla diocesi, è stato accolto dal sindaco Antonio Liberati, dall’assessore alle politiche sociali Donatella Leonelli, dal parroco e dal presidente dell’associazione di volontariato San Martino, Francesco Venturini.
Agli ospiti eritrei, di età compresa tra i 23 e 32 anni, è stato illustrato sommariamente il paese e la struttura dove vivranno, seguiti da due operatori e un mediatore culturale e dall’equipe di medici e psicologi locali che ha fatto una prima visita di conoscenza dei giovani.
“In questo tempo particolare che stiamo vivendo sul versante migrazioni – commenta il vescovo Giuseppe Piemontese – la diocesi e la comunità hanno sempre collaborato ai progetti di accoglienza, con la prefettura e gli altri organi istituzionali. Anche in questa circostanza dell’emergenza dei migranti della nave Diciotti, la cui vicenda ha colpito per vari motivi, non potevamo restare indifferenti e così abbiamo dato la disponibilità all’accoglienza di alcuni migranti.
Un segno di solidarietà umana per persone tutelate dal diritto internazionale, e per noi è un dovere cristiano di accoglienza. Aiutiamo uomini e donne in difficoltà, finché possiamo, in comunione con tante altre comunità cristiane. Lasciamo ai politici chiarire e definire le questioni di principio. Oggi diamo il benvenuto a queste cinque persone e le accogliamo come vorremmo essere accolti noi in situazioni simili”.
Per loro è previsto un primo accompagnamento per l’espletamento delle pratiche burocratiche e per l’inserimento nel nuovo contesto abitativo e sociale, e quindi un affiancamento di operatori e mediatori culturali nel successivo percorso di integrazione e autonomia, attraverso la formazione linguistica, culturale e lavorativa, assistenza medica e accesso ai servizi presenti sul territorio.
“La nostra Caritas è stata sempre vicina alle povertà – sottolinea il diacono Ideale Piantoni direttore della Caritas diocesana, accogliendo, in ogni occasione chiunque ne faccia richiesta. Al di fuori della situazione della “Diciotti” e di ogni pensiero politico, ci sentiamo vicini ad ogni prossimità e ci adoperiamo cristianamente nei confronti di chi ha bisogno del nostro aiuto”.