Pasqua 2018 – celebrazione all’Acciaieria di Terni. Mons. Piemontese: “I cristiani che qui operano, intendono riconoscere questo lavoro non solo come valore umano e sociale, ma vogliono riconoscerne il valore salvifico di redenzione”.

Domenica 25 marzo il vescovo Giuseppe Piemontese ha celebrato la messa della domenica delle Palme presso Acciai Speciali Terni di viale Brin (officina meccanica della Società delle Fucine), per i lavoratori dell’Ast e i loro familiari, in occasione della Pasqua in fabbrica, alla presenza dell’amministratore delegato Massimiliano Burelli, del prefetto Paolo De Biagi, del sub commissario del Comune di Terni Andrea Gambassi, delle autorità militari e civili, della dirigenza aziendale, dei rappresentanti dei sindacati del cappellano della fabbrica don Marcello Giorgi e animata dalla Corale del Cuore.
“Siamo qui non solo per rinnovare una tradizione – ha detto il vescovo – ma per celebrare il mistero centrale della nostra fede: la Messa, memoria e attuazione della pasqua di Gesù Cristo, passione morte e risurrezione. La celebrazione avviene in questo luogo, una seconda cattedrale della nostra città, dove quotidianamente, in maniera sentita e visibile, si celebra la liturgia del lavoro umano. Siamo qui oggi perché i cristiani che qui operano, intendono riconoscere questo lavoro non solo come valore umano e sociale, ma vogliono riconoscerne il significato e il valore salvifico di redenzione, conferitogli da Gesù Cristo. Nella sua morte e risurrezione il nostro lavoro, le nostre fatiche, le nostre relazioni acquistano senso e valore infinito per il bene nostro e dell’umanità”.
“Noi cristiani, di questa città e componenti di questa famiglia delle Acciaierie, siamo chiamati a confrontarci e deciderci, proprio in questa settimana santa di passione e di Pasqua, fare una scelta di campo, siamo invitati a deciderci per Gesù, che ci ama di amore incondizionato. Decidiamoci ad essere cristiani, discepoli come le donne: seguire e servire Gesù nella vita di ogni giorno, nel fare la volontà di Dio, nel servizio alla vita (lavoro, famiglia, figli, comunità…) con i propri doni, capacità e generosità”.

 

 

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L’OMELIA DEL VESCOVO