Caritas – San Martino – Accolti i rifugiati eritrei del progetto “Protetto. Rifugiato a casa mia”

Sono arrivati nel pomeriggio del 27 febbraio le due famiglie di profughi Eritrei che saranno accompagnati in un percorso di integrazione sociale e lavorativa. Una famiglia è composta da due genitori e da cinque figli dai 12 ai 4 anni e un’altra di una mamma con tre figli, che rimarranno in Diocesi per un anno, durante il quale dovranno imparare l’Italiano, iscriversi a corsi di formazione e trovarsi un lavoro, sostenuti dagli operatori della Caritas-San Martino e da due suore africane.
Ad accoglierli nella casa di Capitone il vescovo Giuseppe Piemontese insieme al direttore della Caritas diocesana, il presidente dell’associazione San Martinono e il parroco don Raffaele e le persone che vivranno con loro in questo periodo.

Il protocollo d’intesa per la realizzazione del progetto dei corridoi umanitari per i profughi è stato siglato a Roma tra la Conferenza episcopale italiana, il ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale, il ministero dell’Interno, e la Comunità di Sant’Egidio. Si ispira ad una iniziativa analoga già sperimentata con successo dalla Comunità di Sant’Egidio insieme alla Tavola valdese e alla Federazione Chiese evangeliche italiane.
Il progetto ha lo scopo di “favorire l’arrivo in Italia in modo legale e in condizioni di sicurezza dei potenziali beneficiari di protezione internazionale, in specie i soggetti più vulnerabili”.
La Chiesa italiana, tramite i suoi organismi Caritas e Migrantes, insieme alla Comunità di Sant’Egidio, è in prima linea nell’attivazione di vie legali e sicure per far entrare in Italia donne, uomini e bambini che vivono da anni nei campi profughi dell’Etiopia ed evitare così le morti in mare e i percorsi nell’irregolarità.
Si tratta principalmente di profughi eritrei, sudanesi, sud-sudanesi e somali.