Convegno: “Il fenomeno migratorio nella città di Terni. Una lunga storia di accoglienza”.

Nella giornata mondiale del rifugiato e in occasione dell’inaugurazione, presso la parrocchia del Sacro Cuore Immacolato di Maria in Campomicciolo della quarta tappa della mostra itinerante “Venti volte San Martino”, mostra itinerante delle Opere Segno della Caritas Diocesana di Terni Narni e Amelia, si è tenuto il convegno: “Il fenomeno migratorio nella città di Terni. Una lunga storia di accoglienza”.
Un convegno che ha raccolto l’esperienza di accoglienza avviata con i progetti Sprar e emergenza sbarchi in sinergia con la Prefettura e istituzioni locali, associazione San Martino e altre associazioni e organizzazioni.
“Dal 2011 con l’emergenza sbarchi l’attività di accoglienza dei migranti ha avuto un incremento – ha detto Simonetta Mignozzetti della Prefettura di Terni – ma la rete messa in campo sul territorio ha avuto buoni risultanti. Un’accoglienza a 360 gradi nei vari compiti assunti dalle associazioni impegnate. Certamente rimangono i tempi lunghi per gestire correttamente l’accoglienza perché l’obiettivo è accogliere chi ha veramente bisogno senza cedere quote delle nostra livello civiltà”.
Nella provincia di Terni sono sette enti gestori che provvedono alla accoglienza in base al bando delle Prefettura e che accolgono attualmente accolgono 650 migranti in sedici comuni della provincia in strutture relativamente piccole che ospitano al massimo 25 persone.
“Numeri bassi che non giustificano le tensioni che qualche volta si verificano – ha aggiunto Mignozzetti -. Anzi possiamo dire che il nostro è un fiore all’occhiello nell’accoglienza”.
Il direttore della Caritas diocesana Ideale Piantoni che ha moderato l’incontro, ha sottolineato il valore grande della carità cristiana rappresentato dal modo con cui vengono accolte le persone in difficoltà caratterizzata da grande umanità, amore e pazienza.
E’ stata quindi Sabrina Borghi responsabile del servizio edilizia scolastica della Provincia di Terni a spiegare il progetto della convenzione con la Provincia che vede coinvolti fattivamente alcuni immigrati nel riordino degli spazi esterni delle scuole di Terni in dieci diversi istituti. Un’attività formativa e d’inserimento sociale che permette loro di acquisire anche delle competenze.
“Il risultato è buono – ha detto Borghi – con la pulizia delle scuole che da tempo non si aveva. Sono ragazzi seri disponibili ed educati. Si programmano le giornate nel lavoro e nelle altre attività. Ed è anche una forma di sensibilizzazione anche per i ragazzi delle scuole ad apprezzare quello che si sta facendo e invitarli a collaborare magari semplicemente non sporcando”.
Si è parlato anche della Cittadella della solidarietà di Amelia che accoglie 10 minori stranieri non accompagnati dai 16 ai 18 anni. Ragazzi che frequentano la scuola di lingua italiana, corsi di formazione, si dedicano allo sport o musica attività di tutti i ragazzi, senza mai aver avuto problemi. E’ stato rivolto l’invito ad essere vicini a questi minori anche semplicemente dando la disponibilità a divenirne tutori legali come richiede la legge per espletare le necessarie formalità burocratiche, ma soprattutto a livello umano.
La giornata del rifugiato è stata ricordato dall’avv. Molè, sottolineando come questa sia stata l’unica iniziativa in città e ricordando parte del messaggio di papa Francesco: “rivolgo un appello affinché si cerchino e si adottino soluzioni durature. Poiché si tratta di un fenomeno complesso, la questione dei migranti minorenni va affrontata alla radice. Guerre, violazioni dei diritti umani, corruzione, povertà, squilibri e disastri ambientali fanno parte delle cause del problema. I bambini sono i primi a soffrirne, subendo a volte torture e violenze corporali, che si accompagnano a quelle morali e psichiche, lasciando in essi dei segni quasi sempre indelebili”.
Il parroco don Angelo D’Andrea ha ribadito la necessità di un cammino di accoglienza da fare insieme come comunità e la presenza della carità parrocchiale quotidiana fatta non di associazioni ma persone che si dedicano ai tanti bisognosi e a alleviare le tante forme di povertà. Sensibilizzare le parrocchie per promuovere la carità in prima persona.
All’incontro è intervenuto anche il rappresentante del comitato di cittadini di Campomicciolo che qualche mese fa aveva manifestato per l’arrivo di alcuni migranti in una casa della zona. “Eravamo diffidenti non sapendo come si svolgesse l’accoglienza, ma devo ricredermi. La considero un’attività positiva, sono giovani tranquilli, corretti e rispettosi”.