Ritiro di Quaresima degli operatori della carità

Presso la parrocchia di Nostra Signora di Fatima a Gabelletta di Terni si è tenuto l’incontro di Quaresima per gli operatori e volontari impegnati a vario titolo in ambito caritativo, sia in parrocchia che nelle associazioni e movimenti diocesani, al quale è intervenuto il vescovo Giuseppe Piemontese, che salutando i presenti li ha ringraziati per il servizio svolto e invitato a proseguire l’impegno nella chiesa sempre in comunione.
“Nella quaresima – ha detto il vescovo – siamo invitati a cogliere nell’ascolto della parola il senso della conversione. Il povero Lazzaro è per noi annuncio evangelico alla conversione, e così i poveri che incontriamo diventano per noi annuncio evangelico alla conversione. La quaresima deve aiutarci ad arricchirsi interiormente e a sentirci in comunione con la Chiesa e a vivere in maniera positiva la vocazione alla carità”.
Un incontro di riflessione comunitaria su come vivere e testimoniare il proprio essere cristiano nella quotidianità e a servizio dei più bisognosi, a partire dalla propria famiglia, nella comunità parrocchiale, nel quartiere, in città, nel mondo. Diverse vocazioni nel servizio alla Carità che trovano nella comunione intorno alla Eucarestia l’unità nella diversità.
Temi approfonditi dalla meditazione di don Matteo Antonelli “Niente è più freddo del cristiano che non si cura della salvezza degli altri” brani tratti dagli scritti di san Giovanni Crisostomo.
“Non esiste niente che io abbia che non sia dono di Dio, quindi non posso anteporre la mia povertà a quella degli altri o la mia incapacità perché tutto è dono di Dio da condividere – ha detto don Matteo -. La nostra forza non è quello che possediamo, ma colui che ci dà quello che possediamo, ossia il Signore. Per essere cristiani vale quello che siamo. Essere utile significa nutrire Cristo. Se non vivi la tua fede e pensi a te stesso non nutri Cristo se non pensi anche agli altri. Il nostro essere cristiani vuol dire andare nel mondo e testimoniare il Vangelo, portarlo agli altri e fare una scelta libera di seguire Cristo. Chiunque può essere utile al prossimo, se noi facciamo bene la nostra parte, questo avverrà come un fatto naturale. Non può la luce d’un cristiano restare nascosta; non può restare nascosta una fiaccola cosi splendente”.
L’incontro è stato concluso dal vicario per la carità mons. Paolo Carloni e dal direttore della Caritas diocesana Ideale Piantoni che hanno illustrato nei dettagli i progetti in atto tra cui quello per gli immigrati che intende sviluppare una loro maggiore accoglienza e integrazione nelle parrocchie e nelle famiglie cristiane; quello dedicato ai bambini audiolesi in Albania in collaborazione con le suore Figlie del Divino Zelo di Pllane e la Caritas diocesana di Lezhe; la mostra delle opere pittoriche dei detenuti della casa circondariale di Terni nell’ambito del progetto arte in carcere che si terrà nella settimana santa; e la raccolta di Quaresima del 26 marzo per le famiglie in difficoltà della diocesi.