Le iniziative delle Carmelitane per il quinto centenario della nascita di Santa Teresa

1024px-Teresa_of_Avila_dsc01644Noi Carmelitane Scalze del monastero di Terni ci prepariamo a festeggiare, in coincidenza con l’anno della Vita Consacrata, che si aprirà nella prima domenica di Avvento e si chiuderà il 2 febbraio 2016, il V centenario della nascita della nostra Santa Madre Teresa di Gesù, con un percorso spirituale che si snoderà lungo tutto il corso dell’anno. Ed è bello che questo cammino sulle orme di Teresa abbia inizio proprio con l’arrivo…del suo piede destro!

Per comprendere l’esistenza di una tale reliquia bisogna risalire alla mentalità dell’uomo dell’epoca barocca che non esita ad amputare il corpo in­corrotto della povera Madre Teresa per poterla presentare in venerazione al Papa, Sua Santità Paolo V, ancor prima che la Madre fosse canonizzata. La reliquia fu portata dalla Spagna a Roma dal Superiore gene­rale dei Carmelitani Scalzi Giuseppe di Gesù Maria che scrive: “Nel 1616, sapendo di poter contare sull’approvazione di Sua San­tità, osai prendere dal corpo della Madre una santa reliquia notevole. La reliquia che prendemmo fu il piede destro intero, tagliato all’altezza della rotula col suo collo di carne e la pianta, rivestito di carne e coi segni evi­denti delle vene e dei nervi. Un profumo celeste spirava dall’osso che si trovava al punto della divisione che era la rotula intera.” Non appena la reliquia giunse a Roma il Santo Padre “venne accompagnato da diciotto cardinali, e, dopo aver pregato davanti al Santissimo, salì nell’oratorio supe­riore dove era la reliquia, s’inginocchiò raccogliendosi in orazione. La mostrarono a Sua Santità che baciò il piede della Santa, e, avvertendo il profumo che spi­rava, disse che era un profumo di Santa. Giunsero quindi tutti i cardinali e a uno a uno fecero altrettanto.” Da allora questo prezioso gioiello viene conservato nella Chiesa di S. Maria della Scala e da lì il prossimo 24 ottobre verrà portato nella nostra cappella dove rimarrà per tre giorni per la venerazione dei fedeli.

In realtà Teresa di Gesù fu già in vita una grande viaggiatrice pur essendo monaca, e monaca di clausura.

Ha viaggiato su carri coperti o a dorso di mulo, percorrendo tappe lunghissime sotto un sole canicolare come quello dell’Andalusia, in mez­zo alle tormente di neve, nel vento gelido e per strade infangate, agli ordini di conducenti servizievoli e di carrettieri sfrontati e collerici. Marce interminabili. Ma… viaggiava con l’allegria nelle bisacce. Al pari d’un altro viaggiato­re famoso, chiamato Paolo di Tarso, Teresa viaggia con una stella davanti agli occhi, perseguendo un ideale ben preciso: fondare Monasteri. Per Paolo, viaggiare significava propagare la Parola. Per Teresa è suppergiù lo stesso: viaggia per diffondere uno stile di vita cri­stiana ideato da lei e messo a dimora in ogni singo­lo Carmelo che ella impianta al centro di un orto accanto ad una sorgente o ad un pozzo.

Ma il suo viaggio più significativo, il più av­venturoso e fortunato, si snoda in una dimensione diversa. Teresa ha intrapreso la scalata al suo castel­lo interiore, il suo è un itinerario mistico, un cammino di fuoco per giungere all’unione con Dio.

E anche noi siamo invitati a seguire le diverse tappe di questo itinerario che vi proponiamo nei vari incontri. Il Centenario si aprirà solennemente con la Celebrazione Eucaristica del 15 ottobre, proseguirà con l’arrivo della reliquia del piede della Santa Madre il 24 dello stesso mese, il 25 con la lettura di alcuni brani tratti dalle opere di S.Teresa letti dall’attrice Pamela Villoresi, il 26 con la partenza delle reliquie e, successivamente, con numerose conferenze che ci illustreranno il cammino spirituale percorso da una donna tanto umana quanto divina come Teresa; non mancherà un concerto in suo onore e infine la solenne chiusura del centenario, nell’ottobre 2015. Vogliamo lasciarci guidare da Teresa, Dottore della Chiesa, per imparare anche noi “il cammino di perfezione”, il cammino dell’amore senza misura che lei non ha smesso di percorrere neanche dopo la sua morte. Diceva infatti alle sue monache mentre le conduceva alla fondazione del Monastero di Soria: “Figlie mie, arrivate a Soria, che è all’estremità del mondo, non dovete più tornare indietro, ma andare sempre avanti per lavorare per Dio”.

PROGRAMMA – 1 –

PROGRAMMA – 2-