Caritas Umbria in Kosovo

A fine giugno del 1999, pochi giorni dopo la fine della guerra del Kosovo, prende il via il campo della Caritas regionale dell’Umbria, nel villaggio di Radulloc (comune di Klina).
Il Campo, grazie alla collaborazione e al sostegno economico della Caritas Italiana, lavora alla ricostruzione di quasi 300 case distrutte o gravemente danneggiate durante la guerra. Viene ospitato il primo bambino orfano. Cominciano ad essere inviati in Italia bambini e adulti gravemente malati per ricevere le cure mediche (soprattutto in ambito oncologico e cardiologico) che le strutture sanitarie kosovare non sono in grado di assicurare; nel corso degli anni sono stati accolti oltre 150 malati. La presenza della Caritas umbra ha contribuito in questi anni a ricostruire il tessuto sociale multietnico, favorendo il dialogo interreligioso nel nuovo Stato del Kosovo. Grande l’impegno degli operatori e volontari che per periodi più o meno lunghi hanno prestato il loro servizio a Klina, nell’ambito socio assistenziale con i bambini e gli orfani di guerra, ma anche con l’aiuto prestato a centinaia di famiglie in difficoltà.
Vengono realizzate la scuola di Resnik e il Centro Pastorale di Zllokuqane, grazie anche alla collaborazione dell’Esercito Italiano e della Misericordia dell’Antella (Firenze), che apre all’interno del Centro pastorale un ambulatorio medico. Durante l’estate si intensifica l’arrivo dall’Italia di gruppi di giovani per i campi di lavoro, che continuerà anche negli anni successivi. 15432381347_a24436f38b_zSuccessivamente viene costituita una cooperativa agricola, che si sviluppa su circa 250 ettari di terreno demaniale, che avrà in affitto per tre anni. Dall’Italia arrivano in dono due trattori e altre attrezzature per le attività agricole e l’allevamento dei bovini.
Nel 2006 i bambini accolti sono più di venti e si avverte l’esigenza di una nuova struttura, più ampia e funzionale. In questa prospettiva viene acquistato un terreno di circa 20 ettari, in parte edificabile, nel villaggio di Leskoc, dove concentrare le attività agricole, di allevamento e avviare laboratori con lo scopo di creare opportunità lavorative per i giovani.

Il nuovo complesso Caritas di Leskoc, inaugurato nell’ottobre 2014, è stata realizzato nell’ambito del progetto voluto dalla Caritas umbra e dalle otto Diocesi che hanno contribuito economicamente al progetto, avviato circa sette anni fa, su un terreno acquistato appositamente per realizzare questa nuova struttura. Un complesso di circa mq. 2.650, con un piano seminterrato con destinazione a locali tecnici, depositi, garage e laboratori per macelleria e panetteria/pasticceria; un piano terra con locali per l’accoglienza, uffici, cappella, cucina, refettorio, sale lettura, e foresteria; il piano primo con camere ed alloggi di varie dimensioni; il piano secondo con destinazione ad appartamento. Nella proprietà agricola annessa al complesso edilizio sono stati realizzati anche una stalla, un fienile, un laghetto artificiale e strutture per l’attivazione di una vera e propria fattoria, che insieme ai laboratori di falegnameria e meccanica, costituiranno una filiera produttiva necessaria per l’avviamento al lavoro e l’inserimento sociale dei ragazzi e delle ragazze.il-cardinale-bassetti-con-i-ragazzi-e-volontari-caritas-in-kosovo_1
Attualmente la struttura della Caritas, affidata a Massimo e Cristiana Mazzali, ospita 20 bambini dai 5 ai 18, 11 maschi e 9 femmine tra cui alcuni fratelli. Sono bambini che non hanno famiglia o genitori che non sono in grado di provvedere loro e che arrivano tramite i servizi sociali o il Ministero. C’è chi va a scuola e chi impara un mestiere attraverso corsi di formazione professionale. Dall’Italia i volontari arrivano durante tutto l’anno dalle parrocchie dell’Umbria, dalle associazioni e dalle Caritas diocesane, specie durante l’estate per svolgere attività di animazione nel “Campo-missione” e di visita alle famiglie della zona.

 

FOTOGALLERY DELL’INAUGURAZIONE DELLA CASA DI LESKOC

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IL SITO CARITAS UMBRIA-KOSOVO